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Produzione Energia elettrica
In un futuro fossile una quota dell’energia elettrica prodotta continuerebbe a derivare da impianti a carbone ben oltre il 2025 con grandi emissioni di gas climalteranti dannosi per l’ambiente e la salute umana.
Inoltre questi impianti, verrebbero sostituiti da grandi centrali a gas, non certo prive di capacità di inquinare e, soprattutto, emettitrici di gas serra.
Le rinnovabili non crescerebbero lasciandoci molto lontano dagli obiettivi di decarbonizzazione richiesti dalla comunità scientifica internazionale ed esponendoci ai peggiori effetti del cambiamento climatico.
Rete elettrica
La rete elettrica non cambierebbe molto rispetto allo stato attuale rimanendo tecnologicamente obsoleta.
Sistemi di riscaldamento e di cottura dei cibi
I sistemi di riscaldamento generalmente resterebbero come oggi in tutti quei comuni in cui non arriverebbe la metanizzazione. Con le fonti fossili in esaurimento, come il gas, i costi di approvvigionamento saranno destinati ad aumentare.
Per i sistemi di cottura in tutti i comuni dove non arriva la metanizzazione le cose non cambieranno molto, si resterà quindi con dispositivi inefficienti, inquinanti e che andranno a costare sempre di più a causa dell’incremento costi dei combustibili fossili. Dove arriverà il gas si sarà comunque costretti ad adeguare le proprie cucine fino al punto di doverle sostituire.
Trasporti
I trasporti continuerebbero ad essere inefficienti ed inquinanti come oggi, le ferrovie rimarrebbero quelle che sono, la quota di veicoli elettrici crescerebbe molto poco, ecc.
Le industrie energivore
Le industrie energivore e inquinanti continuerebbero a funzionare, come cattedrali nel deserto, sostenute con sperpero di soldi pubblici senza generare veri posti di lavoro.
Effetti su ambiente, salute e società
Se la Sardegna proseguisse anche nel futuro con le fonti fossili le emissioni di gas serra come la CO2 aumenterebbero con conseguenze insostenibili per la mitigazione del cambiamento climatico. La qualità dell’aria nei centri urbani o nelle aree industriali continuerebbe ad essere poco salubre a causa delle diverse fonti nocive di emissione (caldaie, trasporti, industrie, ecc.). La realizzazione di un gasdotto, meglio noto come “Dorsale”, costituirebbe una enorme spesa a carico dei contribuenti e non porterebbe benefici ai cittadini sardi costringendoli a restare ancorati ai combustibili fossili per molti decenni invece di poter scegliere da subito le fonti rinnovabili e l’efficienza.
In questo scenario le comunità locali dovrebbero poi anche farsi carico a proprie spese delle derivazioni necessarie per far arrivare il gas nei propri paesi. In più anche la fornitura stessa del gas all’isola avrebbe un costo che ricadrebbe sui cittadini, oltre a comportare la necessità di costruire infrastrutture come i rigassificatori in alcune zone della costa. I livelli di disoccupazione cresceranno e tutti sarebbero più dipendenti dagli incerti andamenti dei mercati mondiali, la regione rimarrebbe legata ad uno sviluppo tecnologico arretrato.